Stephen Heywood è uno dei circa 30 mila statunitensi che negli Usa soffrono del morbo di Lou Gehrig e sta partecipando alla ricerca avviata dal Cyberkinetics Neurotechnology Systems: «Dopo essere stato paralizzato per lungo tempo – ha detto Heywood – è impossibile descrivere che sensazione si prova a veder seguire qualcosa a un proprio impulso».(Con un chip muove la sedia a rotelle, Il Corriere della Sera, 29 novembre 2006.)
I ricercatori del Cyberkinetics Neurotechnology Systems hanno impiantato nel cervello di una donna paralizzata un sensore in grado di raccogliere gli impulsi cerebrali. Gli impulsi vengono trasmessi da una spina che fuoriesce accanto al suo orecchio a un computer che tramite un collegamento wirelless impartisce i comandi una sedia a rotelle elettronica: la donna è in grado di farla muovere. «Di fatto – ha spiegato Timothy Surgenor, presidente di Cyberkinetics Neurotechnology Systems, durante un meeting alla Cleveland Clinic – la donna controlla i suoi movimenti semplicemente usando la sua immaginazione».
La portata rivoluzionaria è evidente e la vita di molte persone paralizzate potrebbe cambiare drasticamente.
Nel sito della Cyberkinetics Neurotechnology Systems è possibile vedere una demo della tecnologia BrainGate.
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