mercoledì 29 novembre 2006

Stupidario eutanasia 5

Gianfranco Morra (Eutanasia, così il medico non cura ma uccide, Libero, 29 novembre 2006):

Non importa che la sua [di Welby] lacerante tragedia venga strumentalizzata da alcune forze politiche per imporre, sulle ali della emotività, la legalizzazione dell’eutanasia. Sono gruppi politici che si battono per la droga libera e i matrimoni tra omosessuali, e senza sentirne la contraddizione rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli (“Nessuno tocchi Caino”), e vogliono l’eutanasia facile, estesa dai malati terminali ai bambini down e ai vecchi non più autosufficienti.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non capisco che cosa ci sarebbe di "stupido" nell'essere spaventati dall'uccisione di bambini down e anziani. Io invece lo trovo doveroso preoccuparsene e protestare verso l'imposizione della eutanasia.

Marco

Anonimo ha detto...

La parola fondamentale è appunto "imposizione". Non mi sembra che nessuno tra i sostenitori dell'eutanasia abbia mai detto di volerla "imporre". Scherziamo?

Anonimo ha detto...

Questa per ora è la mia preferita, soprattutto la parte "senza sentirne la contraddizione rifiutano la pena di morte anche per i più efferati colpevoli", che mi ha fatto davvero girare la testa.
Comunque c'è una quantità enorme di persone come Marco, che credono che qualcuno voglia ammazzare i disabili per legge. Forse c'è un difetto di comunicazione.

Anonimo ha detto...

(Ah, scusa la pignoleria, ma l'articolo è su Libero, non sul Giornale :P)

Chiara Lalli ha detto...

Vero, lieve distrazione...
Correggo, grazie.

Anonimo ha detto...

Uhm. La critica a "Nessuno tocchi Caino" vuol forse indicare che questa persona è contraria all'eutanasia, ovvero la possibilità da parte del malato terminale di scegliere di morire, ma favorevole alla pena di morte, ovvero la decisione da parte di uno stato di imporre quella stessa morte tramite esecuzione per logica dell' "hai ammazzato, verrai ammazzato"?

Non penso di aver afferrato.
Ero rimasta al punto in cui si parlava di eutanasia e non di soppressione imposta, davanti alla quale l'autore dello spezzone si dichiara ragionevolmente contrario e anche inorridito - ci mancherebbe, solo che eutanasia non significa questo. Però allo stesso tempo è favorevole a quello stesso atto che vuole evitare avvenga, con la precisazione che sia applicato solo per chi "se lo merita" (che poi la giustizia commetta errori e se ne accorga a decesso avvenuto non è una novità). Sono confusa.