martedì 28 novembre 2006

Oscurantismo

A distanza di quasi dieci giorni, il sito cattolico integralista CulturaCattolica.it continua a rimanere oscurato. Dopo aver pubblicato un appello (ancora disponibile nella cache di Google) di Nerella Buggio, in cui si protestava per la messa in onda della fiction Il padre delle spose, con Lino Banfi, e si invitava a fare pressioni perché la Rai spostasse la trasmissione in seconda serata, il sito veniva oscurato da un attacco informatico (un denial-of-service attack, a quanto dichiarato dai responsabili del sito, anche se dopo una decina di giorni è lecito cominciare a porsi qualche dubbio sulla reale natura dell’attacco, o almeno sulla competenza dei gestori del server: si tratta di situazioni che in genere vengono risolte nel giro di uno-due giorni).
In un comunicato stampa, i responsabili di CulturaCattolica.it affermano tra l’altro:

Abbiamo chiesto come minimo di spostare lo spettacolo in seconda serata (mentre non abbiamo chiesto di «oscurare» la fiction, come ci accusa Repubblica sul suo sito).
Questa precisazione è stata subito ripresa dai blog clericali; ma è davvero esatta?
Già quel «come minimo» dovrebbe metterci un po’ in allarme; ma andiamo a vedere cosa diceva l’appello originario:
Non sospenderanno certo la fiction per le nostre proteste, ma far sentire la nostra voce, chiedere lo spostamento in seconda serata e magari disdire il canone Rai potrebbe essere utile.
Si faccia attenzione a questa frase: «Non sospenderanno certo la fiction per le nostre proteste». A me pare che il suo significato sia abbastanza chiaro: «l’ideale è che la sospendessero, ma visto che questo non lo possiamo ottenere, chiediamo almeno lo spostamento in seconda serata» (altrimenti l’autrice avrebbe scritto qualcosa come «non vogliamo certo che sospendano la fiction»). E l’invito a disdire il canone sembra indipendente dal fatto che la richiesta di spostamento sia accolta o meno.
Ho chiesto spiegazioni su un blog di emergenza messo su dai responsabili del sito; una certa Anna (dovrebbe trattarsi di «Anna Vercors») mi ha risposto in questo modo:
Le persone intelligenti tengono conto di tutti i fattori della realtà: anche del fatto che c’è una mentalità al potere che spesso ignora i diritti dei minori.
Per cui dire che l’ideale fosse non mandare quel programma era solo un auspicio, ma non una pretesa di oscurare o mettere il bavaglio come è stato fatto con CulturaCattolica.
Sembra dunque che l’«auspicio» ci fosse, e che la ‘tolleranza’ di CulturaCattolica.it consista tutta nel non avanzare «pretese» irrealistiche...

Questo non cancella ovviamente la doverosa condanna dell’oscuramento del sito (e va anche detto che c’è differenza tra un desiderio di censura e un atto di censura). Ma non si può fare a meno di pensare che chi «auspica» la messa al bando di chi la pensa diversamente da lui, possa trarre qualche utile lezione dal ricevere la stessa amara medicina che gli piacerebbe somministrare agli altri.

PS Prima che qualcuno venga a proclamare che tutto questo è stato fatto per la salute mentale dei bambini, messa a repentaglio (in modi che però non vengono mai specificati o mai basati su analisi empiriche) dalla visione della fiction (cui nessuno però è stato costretto ad assistere), sarà opportuno pensare un attimo a ciò che lo stigma sociale ha rappresentato e rappresenta per la salute mentale di moltissimi adolescenti omosessuali, e a ciò che una rappresentazione serena di una coppia dello stesso sesso può fare per la loro immagine di sé.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non si può non riconoscere che è facilmente obbiettivabile verificare che gli atti omosessuali non possono essere aperti alla vita: questa è la debolezza intrinseca dell’amore omosessuale e amare deriva dal geco “ama” che significa “insieme”.
L’amore omosessuale è un amore caratterizzato da un’attrazione dominante ed esclusiva dell’individuo verso ciò che è a lui uguale, non ancora aperta all’unione con il diverso che lo completa dando origine ad una nuova vita. Due esseri diversi e complementari che si uniscono in una nuova vita: la forza dell’amore. Gli atti omosessuali non possono contenere in sé il futuro e il destino del mondo perché l’essere umano è stato progettato maschio e femmina, con organi sessuali anatomicamente e fisiologicamente complementari appositamente fatti per unirsi.
Per la loro intima struttura gli organi genitali servono a unire l’individuo maschile con l’individuo femminile e questa unione li rende atti alla generazione di nuove vite, perché è finalizzata all’incontro dello spermatozoo con l’ovulo.
Secondo leggi inscritte nella natura stessa, l’atto sessuale presenta sempre due significati fra loro connessi: il significato unitivo e quello procreativo. Anche se nella donna esistono naturali periodi d’infecondità, la “disposizione” procreativa resta intatta e presente nella sua natura. Questo rende lecito, e in alcuni casi doveroso per i coniugi, quando le circostanze lo richiedono — salute fisica e psicologica, condizioni socio-economiche ed educative —, l’uso della sessualità senza scopi procreativi.
Gli atti omosessuali, invece, non possono, anche volendo, essere aperti alla vita, non possono, anche volendo, contenere in sé l’origine dell’umanità e il suo futuro, ma non possono, anche volendo, contenere in sé l’origine e il futuro della stessa omosessualità.
Se una coppia uomo –donna, anatomicamente e fisiologicamente predisposta per un atto sessuale completo, può essere infeconda, ciò è dovuto ad un IMPEDIMENTO ( malattia dei coniugi o esaurimento degli ovuli della donna, a causa dell’età avanzata ) : OSTACOLI QUESTI che impediscono all’unico tipo di atto sessuale capace di procreare ( cioè quello completo di un uomo e di una donna ) di raggiungere lo scopo.
Nel caso, invece, di due soggetti eterosessuali che compiono atti di tipo omosessuale, la non fecondità non è dovuta ad un impedimento ma ad un atto disordinato, cioè compiuto contro la differenza anatomica e fisiologica dei sessi che sono fatti per unirsi, per completarsi e per procreare.
Solo l’atto sessuale completo di un uomo e di una donna può essere “aperto alla vita” , solo esso è l’origine e il fondamento dell’umanità ma anche della stessa omosessualità.
Le stesse manipolazioni artificiali, destinate a produrre in laboratorio un nuovo essere umano ( clonazione compresa ), oltre ad essere gravemente lesive della dignità e dei diritti del nascituro, non possono fare a meno, nel costruirlo, di avere a disposizione l’INFORMAZIONE ARCHETIPICA e ANCESTRALE DELLA SUA ESSENZA: questa essenza incancellabile reca in sé l’IMPRONTA ORIGINARIA DELL’UNIONE DI UN UOMO E DI UNA DONNA.
Questo è il fondamento e l’origine di ogni essere umano: l’unione di un uomo e di una donna.

padre georg

Giuseppe Regalzi ha detto...

A.S., hai scelto un nick che rischia di essere, come dire?, leggermente controproducente... (e "amare" viene dal latino, non dal greco).

Anonimo ha detto...

l'istruzione del seminario è quel che è...

as

Giuseppe Regalzi ha detto...

:-D

Anonimo ha detto...

In altre parole il mio destino è quello di essere un'incubatrice semovente e/o una latteria. Oh quale gioia partecipare a questo progetto, quale grande importanza ho come persona dotata di intelletto e di anima... importanza ovviamente subordinata al perfetto funzionamento delle mie ovaie, alle quali le mie doti sono utili perchè mi permettono di prendermene cura nel miglior modo possibile, essendo loro l'unica ragione per cui sono venuta al mondo, ci mancherebbe. Eh sì, perchè come ho potuto non accorgermi che in realtà l'umanità ha commesso il gravissimo errore di porre il cervello come organo fondamentale allo sviluppo della civiltà quando era così lapalissiano che ciò che conta sono testicoli ed ovaie, dei quali noi non siamo che life-support? Se un pene potesse camminare per conto suo lo farebbe, c'è da ringraziare che così non sia altrimenti non avremmo ragione d'essere qui.

Mi permetto inoltre di precisare che "due soggetti eterosessuali" in genere NON compiono atti omosessuali - è contro la loro natura. So che i film porno hanno insegnato per anni ai virilissimi maschi eterosessuali che le donne sono gran porche dispostissime a strofinarsi l'una contro l'altra per sollazzare i maschili appetiti, ma ciò non corrisponde a verità: le donne etero apprezzano i maschietti. E le lesbiche NO. Le bisessuali apprezzano entrambi ma è molto raro trovare quelle che apprezzano l'orgia. Fatevene una ragione.

Detto questo, complimenti per il post :)

Anonimo ha detto...

Splendido post! Mi dispiace averlo letto solo oggi.