Pochi mesi fa un giudice olandese ha respinto, in nome della libertà di espressione, la richiesta di impedire che il PNVD, un partito fondato im maggio da tre pedofili, si presentasse alle elezioni di novembre nei Paesi Bassi. Il PNVD aveva in programma, tra le altre cose, di abbassare l’età del consenso per avere rapporti sessuali da 16 a 12 anni, e di liberalizzare la pornografia infantile. Tutti ricordiamo quello che la stampa integralista e teocon ha scritto a proposito della decisione del magistrato: il secolarismo è corrotto, questa mostruosità non è che l’estrema, logica conseguenza di un sistema ideologico che pone la libertà al di sopra di ogni cosa e bandisce Dio dalla sfera pubblica, eccetera eccetera; solo le radici giudaico-ellenistico-cristiane potranno salvare i nostri bambini. La notizia che il PNVD non era riuscito a raccogliere in tutto il paese neppure 570 firme di cittadini, necessarie per partecipare effettivamente alle elezioni, ha meritato titoli più sommessi, e la cosa è finita lì.
Qualche giorno fa è andata in onda su Italia1 una puntata della trasmissione Le Iene dedicata al tema dei preti pedofili e delle protezioni di cui godono. Sul contenuto di questa inchiesta non ho letto molte considerazioni sul Foglio e su Avvenire. Per chi non l’avesse vista, la registrazione della trasmissione (parte prima e parte seconda) è disponibile su YouTube. Ogni commento è superfluo.
(Hat tip: Aioros.)
sabato 4 novembre 2006
Pedofili e preti
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