Fra le varie dichiarazioni riportate ieri da Avvenire in merito alla sentenza della Cassazione sul caso di Eluana Englaro, spicca questa della senatrice Paola Binetti («Caso Eluana, critiche trasversali alla Cassazione», 19 ottobre 2007, p. 15):
non abbiamo nessuna certezza che garantisca quale fosse la volontà di Eluana sul trattamento sanitario, e comunque la domanda è se essa rappresenterebbe la sua valutazione attuale. È questo uno dei punti cruciali del dibattito in corso.Eluana Englaro è incosciente. Come potrebbe formulare una «valutazione attuale» sul trattamento che riceve? Anche ammettendo che si svegliasse all’improvviso per un miracolo inaudito, quale valutazione potrebbe mai dare, visto che non si troverebbe più nella condizione in cui si trova adesso? Certe situazioni possono essere valutate solo dall’esterno; altrimenti dovremmo eliminare l’istituto testamentario, visto che non si potrebbe mai conoscere la «valutazione attuale» del defunto sui suoi eredi, o – per rimanere in tema – la possibilità di esprimere un consenso informato a qualsiasi operazione chirurgica, visto che sotto anestesia non potremmo certo valutare «attualmente» le cure a cui siamo sottoposti.
Forse la senatrice Binetti si riferiva al grande lasso di tempo intercorso da quando la ragazza aveva espresso le sue volontà? Ma in questi 15 anni Eluana Englaro è stata sempre inconscia, e non può quindi aver maturato alcuna esperienza significativa che potrebbbe modificarne il giudizio. Per lei, tragicamente, è come se l’incidente fosse avvenuto appena ieri.
4 commenti:
Bellissimo post, complimenti!
La senatrice Binetti - ahilei - crede nell'anima immortale e questa si fa un baffo di stati vegetativi e incoscienze. La suddetta senatrice certo non prende in considerazione che è un po' difficile dare conto di cosa faccia l'anima di una persona in SVP... Passeggia nervosamente per i corridoi dell'ospedale? Fa il sudoku?
La senatrice Binetti è una persona egoista che vuole imporre il proprio credo sugli altri. Tutto qui.
il vero problema non sta nel credere o no nell'esistenza dell'anima. la persona ha dignità di per sè..
il problema di Eluana Englaro è quello della tesi della new person, sulla quale sto lavorando per adesso.. chi ci garantisce che le volontà espresse da un soggetto in un momento di sconforto per le sofferenze altrui possa costituire una guistificazione efficace per "staccare la spina"?
se la nostra coscienza è congelata siamo ancora la stessa persona? abbiamo ancora gli stessi diritti?
La Englaro non è celebralmente morta,ma in stato vegetativo permanente.situazione dalla quale alcune nuove tecniche sperimentali di anestesia del midollo consentono di uscire..siamo sicuri che Eluana non abbia coscienza? e ancora,se la Englaro 2 che è quella nell'attuale stato vegetativo,presumendo quindi che sia una nuova persona, ha solo percezione di piacere e dolore e quindi alimentata e idratata stesse "bene" per come si può percepire in quella situazione?
Essere tenuti in vita artificialmente è un mancato rispetto della dignità dell'uomo? o il problema si pone solo come risposta ad una angoscia per un dolore che ci appare spaventoso ma che non conosciamo?
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