martedì 30 ottobre 2007

La “presunta” Chiesa buona

Come direbbe Francesco Guccini (Vedi cara), è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già. Se è vero che nulla di molto sensato ci si dovrebbe aspettare dalle pagine dell’Avvenire, è pur sempre vero che ci accontenteremmo anche soltanto di onestà (q.b., come si leggerebbe in una ricetta per un polpettone). Marina Corradi (Come una lama nella fede del nostro popolo, 28 ottobre 2007) è convinta di rispondere alle polemiche sull’8 per mille (la chiama ‘presunta’ inchiesta sui misteri dell’8 per mille) dicendo che l’uso di quei fondi sono pubblici. Non è questo il punto. Il presunto “documentario” (stavolta tra virgolette non va “presunto”, vai a capire perché) sui preti omosessuali, poi, nemmeno a parlarne: i preti omosessuali sarebbero stati “ingannati con un bel trucco via on line” (non è chiaro da chi e in che modo). Tutto questo per un piano diabolico ai danni della Chiesa.

Si vorrebbe far diventare la Chiesa, nell’immaginario mediatico, un sinonimo di corruzione, ipocrisia, disinvoltura finanziaria o peggio. Ora, pur ben certi che la Chiesa è fatta di uomini come gli altri, tanto accanimento sui presunti peccati o contraddizioni dei religiosi è davvero singolare. Come un metodico insegnamento: guardate che non c’nulla di vero, è tutta una bugia. Detto con mezzi potenti, con titoli brutali. Il giorno dopo, certo, le precisazioni, i per, ma intanto quel titolo è andato addosso come un pugno a tanti, alla fede non culturalmente attrezzata di tanti.
Perché una tale insistenza sui “peccati” della Chiesa? La Chiesa oggi rimane l’unica voce forte a contrastare la cultura che ci domina: il mito dell’individualismo, del successo, dell’arbitrio spacciato per libertà, e l’uomo come materia, programmabile o eliminabile come si voglia, sono tutti fronti su cui la Chiesa combatte, e spesso da sola.
Niente di meglio, per screditarla, e di più facile, che screditarne gli uomini. Così che taccia, finalmente, quella ostinata voce fuori dal coro.
Fuori dal coro? Il coro? E quale sarebbe la soluzione? Tacere? Perché nessuno (tra Corradi & partners) ricorda che un organismo come la Chiesa che si proclama per tutti i valori morali Veri (per i quali rivendica il monopolio) e che poi quei valori ignora e calpesta spesso ai danni dei più deboli (i “presunti” bambini vittime dei preti e della omertà del baraccone) è un organismo osceno e corrotto fino alle ossa? Ognuno è responsabile personalmente, questo è ovvio. Tuttavia la Chiesa si è macchiata di uno dei crimini più schifosi: coprire i propri adepti fregandosene di quanti avrebbero pagato, di quanti avrebbero dovuto subire anche l’offesa e l’umiliazione oltre al danno fisico e morale di essere molestati sessualmente da chi dovrebbe curare la tua anima. C’è qualcosa che proprio non quadra. (O vale il famoso proverbio dei panni sporchi che si laverebbero nella grande famiglia Chiesa?).

2 commenti:

Capitano ha detto...

Sono sempre stato contrario agli assoluti. Quindi esordisco dicendo che ci sono preti davvero ammirevoli, così come cattolici che credono con genuina bontà in determinati valori e stili di vita magari non condivisibili ma comunque onesti.

Ma non è il caso della Chiesa istituzione. Anche il più cieco si renderebbe conto dell'impero (del male?) che questa organizzazione rappresenta. Sempre lì a bacchettare, a fare prediche non richieste: sono loro i portatori della Verità assoluta. Ma stiamo scherzando?

Altro che voce fuori dal coro, quello della Chiesa è un concerto solista. D'accordo contrapporsi al mito dell'individualismo, del successo e via dicendo (la società materialista e capitalista moderna). Ma loro che fanno? promuovono il dogma, l'oscurantismo scientifico e le diseguaglianze (visto che l'Italia è un Paese cattolico, a detta loro, io sarei un cittadino di serie B).

La Chiesa buona esiste. Ma non sta in Vaticano, ingioiellata e sotto vesti porpora. Sono disgustato.

BUENA VIDA

Capitano ha detto...

P.S. vi ho segnalato sul mio blog :)