Prosegue la saga del Comitato Nazionale di Bioetica. La risposta della presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona del sottosegretario Giampaolo D’Andrea, all’interrogazione a prima firma di Katia Zanotti non solo non è affatto soddisfacente ma getta ulteriore discredito su un Comitato del tutto impreparato ad affrontare le questioni che dovrebbe trattare. Condivido ogni parola del commento di Donatella Poretti:
Una risposta che potrei definire più preoccupante della vicenda stessa: avvallando il presidente del CNB, Francesco Casavola, e rinnovandogli piena fiducia, non fa chiarezza sulle vicende al centro dell’attenzione mediatica in questi giorni. A fronte della richiesta di Casavola di avere collegialità nell’ufficio di presidenza del CNB (e per Casavola evidentemente collegialità significa sottomissione alla sua visione), la presidenza del Consiglio ha deciso di sostituire i tre vicepresidenti. Il sottosegretario D’Andrea non offrendo nessuna spiegazione, ha giustificato l’epurazione dei tre aggettivando i contrasti all’interno della presidenza come una “pericolosa situazione di conflittualità interna”.La risposta è qui (fa venire il mal di mare..).
La dialettica ed il confronto non solo non sono graditi all’interno del CNB ma neppure apprezzati dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Non solo il presidente del CNB vuole imporre con la sua gestione un modello unico del mondo, quello cattolico apostolico romano, ma anche la presidenza del Consiglio sembra muoversi in questa direzione.
È sempre più urgente e necessario rivedere le regole interne di democrazia del Comitato stesso, solo dotandosi di trasparenza il Comitato potrebbe permettere a tutti di capire il tipo di scontri che avvengono al suo interno: se sono di potere o di dialettica sulle diverse posizioni.
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