Il diritto di avere un figlio è riconosciuto agli ergastolani, ma non a persone affette da patologie
Raffaele Cutolo, ex superboss della nuova camorra organizzata, è in carcere dal 1982, deve scontare 9 ergastoli, è sottoposto da 14 anni al regime del 41 bis. È diventato papà grazie alla procreazione medicalmente assistita. Nonostante non rientri nelle categorie alle quali la legge 40 permette di accedere alle tecniche di riproduzione artificiale.Potremmo gioire di un simile atto di “grande civiltà”; ma l’amarezza per gli esclusi ha la meglio. Infatti la legge 40 non ammette eccezioni nel caso delle coppie non sterili e portatrici di patologie virali o di patologie genetiche, che possono solo scegliere tra la rinuncia di avere un figlio e il rischio di trasmettere il virus o la patologia genetica al nascituro (nel caso di malattie virali anche al partner).
Quanto accaduto a Cutolo non è nemmeno una novità: già l’anno passato a un ergastolano era stato riconosciuto il diritto a diventare padre.
Il Gup di Palermo, Fabio Licata, autorizzò infatti l’accesso alla PMA ad una “coppia fertile” (composta da Salvino Madonia – ex boss palermitano, 2 ergastoli per reati vari, tra cui l’assassinio di Libero Grassi, il commerciante colpevole di non aver pagato il pizzo, in carcere dal 1991 e sottoposto al 41 bis – e signora), nonostante l’art. 4 c. 1 della legge 40/04 prescriva:
“Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di infertilità da causa accertata e certificata da atto medico”.
L’unica strada per aggirare la legge 40 è forse quella di compiere gravi reati? Possibile che la modifica della legge 40 sia stata dimenticata?
1 commento:
ecco la spiegazione:
"... sterilità o di infertilità inspiegate... "
In questo caso, al medico entrambi i genitori appaiono come fertili, eppure non riescono a concepire. Il medico, non a conoscenza dei regolamenti carcerari che impediscono gli accoppiamenti tra reclusi e visitatori esterni, di conseguenza certifica l'inspiegabilità della cosa.
Fatto!
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