È il titolo del documento politico del coordinamento Roma Pride 2006, circolo di cultura omosessuale Mario Mieli.
Scandalosamente il documento richiede:
la piena equiparazione dei diritti per tutte le cittadine e i cittadini, indipendentemente dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale.
Si ricorda la battaglia culturale e politica, partita dalle proprie esigenze ma rivolta a tutta la società, per una legislazione che riconosca i diritti delle famiglie di fatto, nell’ottica di un riconoscimento normativo del pluralismo delle forme familiari.
Richiede l’introduzione di un istituto giuridico come il PACS che, colmando un vuoto normativo, dia piena dignità e tutela a forme affettive differenti.
Di affrontare sul piano sociale e normativo il tema della genitorialità omosessuale, cioè dei figli di lesbiche, gay e transessuali, che riguarda migliaia di genitori e di bambini/e del nostro paese.
Richiede una modifica della legge 40 sulla procreazione assistita, che garantisca il pieno accesso a tutte le donne nel rispetto della propria salute e del principio di autodeterminazione.
E conclude:
Tutte le nostre richieste partono dal principio di uguaglianza e si basano sul concetto di laicità dello Stato, elementi fondanti di ogni democrazia, ed hanno forti radici nella nostra Costituzione così come nella legislazione europea. Scandaloso!
Di tutto di più.
venerdì 16 giugno 2006
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