Qualcuno dice della famiglia (L’alfabeto della famiglia, Famiglia Cristiana), ma insomma ci siamo capiti. Riporto le lettere che mi sono piaciute di più. Chi vuole può andarsi a leggere anche la B, la D, la E, oppure il documento da cui hanno origine.
C come “Contraccezione” - Va escluso «ogni mezzo contraccettivo» e va rispettata «l’unione tra elemento unitivo e quello procreativo in ogni atto coniugale». È ammessa la «legittimità della continenza periodica, cioè l’uso del matrimonio solo nei periodi non fertili». Sono consentiti, dunque, solo i «metodi naturali» nei quali «si riscontra un atteggiamento di apertura e di affidamento al volere divino».
O come “Omosessuali” - «Coppie formate da omosessuali rivendicano gli stessi diritti riservati a mariti e mogli; reclamano perfino il diritto all’adozione. Donne che vivono un’unione lesbica rivendicano diritti analoghi, esigendo leggi che diano loro accesso alla fecondazione eterologa o all’impianto di embrioni. Inoltre si sostiene che la facilità offerta dalla legge di formare queste coppie insolite deve andare di pari passo con la facilità di divorziare o ripudiare».
S come “Sessualità” - I cromosomi maschili e femminili hanno «pari dignità» e la sessualità è «complementare», nel senso che «l’uomo è attratto dalla donna e questa dall’uomo». Ma la sessualità «trascende il fatto biologico e diventa psichico, interpersonale», quando «sorge l’amicizia e l’amore, come dono di sé e tramite per i figli».
(Come?)
V come “Vittima” - La famiglia e il matrimonio, «mai come ora», sono «vittime» di «attacchi violenti». Assistiamo infatti a una «riduzione radicale di Dio, di Gesù, della Chiesa e della Scrittura». Ciò porta a una «volontà ostinata, che spinge molti uomini e donne ad arrogarsi, in nome della libertà procreativa, il potere creatore di Dio», cioè «il potere di produrre l’uomo» e di «dare la morte». Qui siamo di fronte a una «tendenza di ateismo pratico».
ps
i corsivi sono miei.
mercoledì 14 giugno 2006
L’alfabeto dell’idiozia
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5 commenti:
incredibile.
Ma davvero questo mi offende per quanto riguarda lo sguardo monosinaptico dell'arroganza traviale e giustizionalista dell'essere/non essere per non parlare poi della rivitalizzazione dei parametri di Shelling dove il non dato corrisponde sempre al detto. Ora la domanda è semplice: cosa fare delle reazioni bilaterali tra onomastico e polis? La risposta è difficile, ma forse qualcuno lo sa... speriamo solo ce lo dica.
ciao a tutti.
Marino Sumo
Fratello della meno famosa Marina Suma?
Saluti
P.S.: Bioetica è blog più che utile, necessario direi…
Grazie, Marcoz!
Non badare a «Marino»: mi assicurano che in fondo è un bravo ragazzo, nonostante il suo senso dell'umorismo leggermente peculiare...
assurdo!
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