Secondo alcuni sbagliare lavoro implica conseguenze sgradite per il benessere e la soddisfazione. Ecco perché si prova un senso di apprensione nel leggere le dichiarazioni di Luca Volontè, capogruppo UdC alla Camera, circa la campagna della Regione Toscana contro la discriminazione sessuale. Davanti all’immagine di un neonato con al polso la scritta “homosexual” e alla didascalia “l’orientamento sessuale non è un scelta”, Volontè strepita argomenti insensati e isterici, ma esilaranti. Avesse fatto il cabarettista, sarebbe stato un fuoriclasse. Definisce la campagna scioccante e falsa (falsa?), uno sperpero di denaro (lui denuncia uno sperpero di denaro? Lui che prende uno stipendio per dire idiozie?). Si indigna perché lascerebbe “passare l’idea che le pulsioni omosessuali siano una caratteristica innata dei bambini”: sarebbero forse determinate dall’educazione cattolica e beghina? A educazione morale corrisponde pulsione ammissibile, a educazione dubbia invece corrisponde pulsione condannabile? Al di là del dibattito sull’origine dell’omosessualità, che cosa ci sarebbe di tanto scandaloso nella “pulsione omosessuale”? Che cosa c’è di male?
Forse Volontè risponderebbe così:
La conseguenza più cupa e pericolosa è che la differenza tra maschio e femmina non conta più nulla, anzi: non esiste proprio! Al contrario, esiste il corpo androgino asessuato, simbolo di onnipotenza, libertà sessuale, lontananza da Dio, autodeterminazione individuale senza restrizioni e limiti. Insomma, nascono veri e propri cyborg, pronti a essere tutto e il contrario di tutto. Tanto, c’è la scienza (che a volte sfocia in fantascienza) a cambiare gli organi che non ci piacciono, a toglierne alcuni di troppo per metterne altri di più graditi. Di più, proprio in base a queste premesse assurde si giustificherebbe la nascita di qualsiasi sessualità a seconda dell’appetito o dell’istinto sessuale da soddisfare a tutti i costi.Volontè chiude la sue requisitoria addirittura con un riferimento biblico: “Da Adamo ed Eva, i sessi sono due”, dimostrando di non cogliere la differenza tra sesso e orientamento sessuale. Fosse passato per i tavoli con un cappello rovesciato avrebbe fatto un bel bottino!
Purtroppo non fa il clown, ma il parlamentare. Ed è in buona compagnia: gli scandalizzati dalla campagna sono molti. E costituiscono la migliore dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, della diffusione e della resistenza dell’omofobia; questi attacchi feroci e scioccamente perbenisti sono il termometro della civiltà di un Paese. Sorge il dubbio che sbagliare lavoro faccia male non solo al diretto interessato.
11 commenti:
Inarrivabile!!!! Grande Chiara Lalli!
Se posso permettermi, date un'occhiata al seguente link:
http://abeonaforum.wordpress.com/2006/10/30/volonte-a-volonta-ovvero-del-sussulto-civile/
E' proprio il caso di dire che il Trofeo Volonté alla carriera va assegnato alla carriera di Volonté!
E' IMPOSSIBILE ragionare con chi ribatte con un testo spurio, inutile se non nocivo per il mondo intero come la Bibbia.
IMPOSSIBILE
da veramente da pensare
Leggo oggi che persino Vladimir Luxuria ha preso le distanze dalla campagna... guarda un po', quando si dice alleanze trasversali... altri commenti qui: http://livepaola.blogspot.com/2007/10/pubblicit-progresso-in-toscana.html
hanno appena parlato del tutto a "viva voce" su radio 24:
http://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/Viva-Voce/campagna-neonato-omosessualre-regione-toscana-25-10-2007.php?uuid=138cddd4-824d-11dc-b178-00000e25108c&DocRulesView=Libero
Tra gli ospiti l'idolo Volonte'. In sostanza sono tutti d'accordo nel dire, per ragioni diverse, che attribuire una componente genetica all'orientamente sessuale, e' sbagliato. Mah.
Ermes, grazie. Sul TLV alla carriera non posso che concordare...
Sam, il guaio è che i nostri interlocutori (quelli che dovrebbero essere i nostri interlocutori) non rispettano le regole del gioco. Sbraitano perlopiù, e rispondere loro con argomenti sensati rischia di apparere invece insensato!
Paolo C, la questione genetica/cultura è purtroppo usata per "decidere" se e come trattare gli omosessuali. Forzare la componente genetica sembra rispondere solo alla necessità di mettersi l'anima in pace: non si può rimproverare qualcuno se ha la sfiga di avere il gene dell'omosessualità no?
Si' certo, l'eventuale natura genetica renderebbe piu' difficile dire che non sono "naturali, e quindi "curarli" o discriminarli.
Si tratta comunque di ragionamenti straordinariamente rozzi.
Non vedo perche' risponde a tale rozzezzacon considerazioni come "omosessuali non si nasce, non si diventa, si e' e basta". E' illegittimo porsi il problema?
PS
Recentemente ho letto un ottimo racconto - "Cocoon" - di Egan sul tema. In inglese si puo' leggere anche come ebook: http://gregegan.customer.netspace.net.au/BIBLIOGRAPHY/Online.html
Raccomandato.
Paolo C, io credo che siano discorsi separati (che in molti confondono, non so se volontariamente o per scemenza).
Da una parte c'è il discorso dei diritti e del riconoscimento (quindi della battaglia contro l'omofobia e le idiozie simili): su questo non dovrebbe esserci nulla da dire. Gli omosessuali sono persone che dovrebbero avere gli stessi identici diritti degli eterosessuali. Fare una distinzione sulle preferenza sessuali è già abbastanza delirante, ma siamo costretti a farla date le circostanze.
Dall'altra esiste il dibattito sulla eventuale componente genetica dell'omosessualità; è una domanda assolutamente legittima e anche interessante (come è interessante la stessa domanda su molti altri nostri comportamenti).
Paolo C, fa piacere trovare qualcun altro che apprezza Greg Egan (un grande!).
piacere anche mio... Il caro Egan spesso offre spunti eticamente interessanti. Vedere anche "Fuoco d'Argento" nella stessa antologia.
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