lunedì 25 febbraio 2008

Il caso del Papilloma virus

14 commenti:

Melina2811 ha detto...

Molto interessante queste notizie... ciao da Maria

paolo de gregorio ha detto...

Avevo di recente già sentito parlare di questa cosa. Sono letteralmente senza parole. Trattandosi di medici la cosa mi disgusta ancora di più. In queste circostanze certi cattolici gettano la maschera. Poi bisogna sempre e comunque "rispettare" la fede? Cosa c'è da rispettare in queste convinzioni nazistoidi e medievali? La "sacralità" della vita, sì, tanto "sacra" che una donna che vive diversamente dai loro dogmi merita di morire soffrendo...

colibri ha detto...

in germania a proposito di vaccino x papilloma virus si discute sulla sua efficacia
circa 70%,sul fatto che è efficace solo su un ceppo del virus, e del costo a tutto vantaggio delle industrie farmaceutiche,forse un po'
prosaici,ma non discutono del sesso degli angeli

Anonimo ha detto...

Bravo Colibrì!. Finalmente qualcuno che esprime qualcosa di sensato. Viviamo in un mondo in cui non bisogna accettare i dogmi della chiesa, ma bisogna accettare acriticamente i dogmi della scienza. Siccome loro, i professoroni in camice bianco hanno stabilito che bla,bla,bla....noi dobbiamo inchinarci al sapere della scienza. Non ci sto a fare il pecorone!! Nè nei confronti della religione, nè nei confronti della scienza!!

paolo de gregorio ha detto...

Anonimo, la scienza non ha dogmi, per definizione. Se li avesse la parola di un Galileo, di un Newton o di un Galeno sarebbero eterne verità, e noi staremmo sempre fermi nello stesso punto di qualche secolo fa.

Tra i punti messi in risalto da Colibrì quale c'è? L'efficacia su questo o quel ceppo di virus. E chi le stila quelle percentuali? Un prete? Un giornalista? Un fruttivendolo? O non è per caso uno studioso di scienza? "Ma come uno studioso", non è possibile: se è dogmatico non può parlare di percentuali, deve essere tutto un falso.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,

se non vuoi fare il pecorone, spiegaci
chi? dove? come? quando?
ti impone di accettare acriticamente i "dogmi" (e quali sarebbero?) della scienza.


Pierino

Anonimo ha detto...

La storia dell'efficacia e' vera, ma.. guarda caso il vaccino e' efficace proprio sul ceppo che provoca il cancro!

Anonimo ha detto...

Che bello che è il Papilloma virus.

Anonimo ha detto...

Sig. De Gregorio, mi consenta...Che p...e!! Me come si fa a ragionare con Lei? Vuole sempre ragione!! Meglio se sto zitto...

Anonimo ha detto...

Ora che mi è un pò sbollita la rabbia, provo a dire, eh! La scienza non ha dogmi, eh! Allora prendiamo 'sto papilloma....Cosa hanno verificato i ricercatori? Che il vaccino protegge da un virus in una determinata percentuale...Se l'indagine dei ricercatori fosse corretta e impeccabile dovrebbero anche avere scoperto: 1) Perchè alcune donne ne soffrono e altre no 2) Quali sono i motivi che producono l'insorgenza del virus, 3) Si sono domandati i ricercatori se il virus è causa o effetto? Perchè potrebbe essere che il virus non è la causa, ma semplicemente il virus è ATTRATTO da un TERRENO che gli è congeniale. Come al solito la medicna allopatica LAVORA SUI SINTOMI, non si preoccupa di scoprire quali sono le cause di un disturbo. SCAMBIA LA CAUSA CON L'EFFETTO!! Ora, uno si può accontentare anche di una medicina sintomatica (che è la mentalità più semplicistica: della serie uso l'insetticida sugli insetti fastidiosi), IO NO!! Preferisco cercare le cause!!

Anonimo ha detto...

Invece i ricercatori si sono concentrati su un meccanismo, hanno individuato un meccanismo e hanno detto: "bene, se io faccio questo, ottengo che il virus non si installi alla cervice". Ora, una mentalità così semplicistica, che cosa provocherà? Sicuramente problemi futuri, tipo effetti collaterali sgradevoli e certamente il problema reale, che STA NEL PAZIENTE E NEL SUO "TERRENO", si trasferirà da qualche altra parte, creandogli qualche altro tipo di problema. E' un pò come prendere a martellate un palloncino pieno d'acqua....da qualche parte affioreranno sempre dei bozzi.
Opposta a questa visione infantile della medicina ce ne sono altre più sagge che vedono nel TERRENO-PAZIENTE la causa della malattia. Quindi un problema è sintomo di uno squilibrio generale, perciò occorre lavorare sul paziente e sul suo stile di vita, per ottenere una guarigione DEL PAZIENTE e non di una parte di esso!!

Anonimo ha detto...

Perciò, cari signori, voi vi state bevendo come tanti allocchi, l'impostazione medica allopatica, ignorando (o facendo finta di ignorare) che ci possono essere altre metodiche, altre diagnostiche e altre terapie.

paolo de gregorio ha detto...

Sig. De Gregorio, mi consenta...Che p...e!!

Cosa desidera lei, rendere noti a tutti i suoi giudizi del tutto personali nella speranza che nessuno replichi?

1) Perchè alcune donne ne soffrono e altre no

Come per qualunque campo dello scibile umano, ci sono dei limiti alle nostre conoscenze (le quali vengono comunque continuamente accumulate). Detto ciò, la lettura di qualche centinaio di articoli potrebbe rispondere per una buona parte a questa sua domanda. Non è neanche il mio campo ma cercherò, seppur in modo approssimativo e talvolta impreciso, a dare qualche risposta. Comunque in sintesi: ogni individuo possiede un suo patrimonio genetico, non tutti hanno codificato l' "antidoto" a una malattia. In questo caso, tra le varie possibilità, l'espressione del gene oncogeno potrebbe: non essere attivata per incompatibilità dell'evento col sistema Dna-virale + Dna-nucleare. Essere disattivata da un gene anti-oncogeno. Certo che mi chiedo anche come mai non si è interrogato sul perché il virus influenzare può causare febbre e dolori, ma anche pneumonia e morte: potrebbe voler dire che il virus non c'entra niente con l'influenza?

2) Quali sono i motivi che producono l'insorgenza del virus

I virus insorgono prima di tutto perché vengono contratti. Dopodiché questo virus si annida nel nucleo (stiamo parlando infatti di un Dna-virus). Dopodiché codifica per la propria riproduzione modificando il Dna della cellula ospite, e produce le proprie proteine. In alcuni casi può portare con sé il bagaglio di un gene oncogeno, che ha la caratteristica di attivare un eccesso di riproduzione cellulare maligna (ma l'insorgenza del tumore potrebbe essere anche per via indiretta, rendendo per esempio le parti infette più esposte ad agenti a rischio tumorali di altra origine). Se questa viene attivata, ci sono probabilità non nulle che si arrivi ad un crescita di una massa tumorale (le cellule infette dal virus contengono il Dna del virus e quindi vengono comandate dal patrimonio genetico del virus nella produzione di proteine e nei meccanismi di riproduzione, alterando la naturale funzione della cellula ospite). Ognuno di questi passi può essere contrastato da anti-oncogeni (codificati nel Dna cellulare) che sopprimono la sovraproduzione di cellule infette, oppure semplicemente il ritmo di riproduzione può non essere critico, ma non tutti gli esseri umani hanno lo stesso Dna e quindi non tutti rispondono allo stesso modo (non mi addentro in considerazioni stocatsiche). A questo va aggiunto che il virus stesso subisce delle modifiche, per cui uno stesso virus può portare un patrimonio genetico leggerissimamente diverso da quello all'interno di un'altro individuo. Sappiamo quindi che non siamo per ora in grado di predire quali individui siano immuni al tumore e non avrebbero bisogno del vaccino, ma al tempo stesso abbiamo la quasi certezza assoluta che in alcuni individui il virus genera l'insorgenza del tumore. Il vaccino ha lo scopo di proteggere quelle persone.

3) Si sono domandati i ricercatori se il virus è causa o effetto?

Certo che se lo sono domandato. Hanno scritto migliaia di articoli, frutto di centinaia di migliaia di ore di studio e lavoro (non utlizzati per leggere internet e lasciare messaggi impregnati di scetticismo frutto della non conoscenza dei dati e dei fatti). Tutti gli scettici hanno avanzato le loro osservazioni, facendo presenti le loro perplessità. Ad ogni obiezione è seguito un nuovo studio. Ogni nuovo studio ha evidenziato un nuovo risultato a conferma ulteriore della proposizione prima avanzata. Dopo centinaia di migliaia di ore di studi controllati, repliche e controrepliche, studi e controstudi, discussioni e conferenze, test e verifiche, si è giunti al consenso pressocché unanime del fatto che il virus è la causa (diertta o indiretta) e non un effetto. Chiaramente la conoscenza assoluta nella scienza non esiste mai, ma si arriva a volte a "indizi" schiaccianti. A questo punto lo scettico-di-mestiere potrebbe ancora obiettare che non gli basta. Il punto è questo però: che il vaccino funziona nel prevenire tumori, è stato testato.

paolo de gregorio ha detto...

Dimenticavo:

ignorando (o facendo finta di ignorare) che ci possono essere altre metodiche, altre diagnostiche e altre terapie

L'approccio scientifico non esclude MAI nessuno che non voglia basare e avanzare le proprie metodologie esclusivamente sul metodo del "è così perché lo dico io" (dire che l'approccio scientifico escluda qualcuno è come dire che "la lingua inglese esclude i cittadini polacchi dal parlarla"). Qualunque approccio alternatiivo alla medicina tradizionale è benvenuto purché si sottoponga alla possibilità di verifiche rispetto ad affermazioni che abbiano altrimenti l'unico sostegno dell'opinione di chi le propone. Esistono infininiti metodi, statistici e non, per verificare l'efficacia di qualunque terapia di qualunque natura, tradizionale o meno che sia. Il punto è che, molto spesso, sono le tante metodoligie alternative che o: non si sottopongono a effettiva verifica controllata dei risultati che acclamano; oppure: falliscono miseramente quando sottoposte a verifiche.