giovedì 21 febbraio 2008

Il PD a proposito di università

Ovvero il punto 8 del programma politico annunciato da Walter Veltroni:

Cento nuovi campus universitari e scolastici entro il 2010 «perché la società dovrà contare sul talento e sul merito dei ragazzi italiani».
100 nuovi campus? Non basterebbe (cercare di) promuovere il merito?
Il guaio della moltiplicazione delle sedi universitarie è già in parte compiuto e non avrebbe senso esasperarlo.
Tanto per ricordare uno degli articoli al proposito (di Mario Pirani, Le mille università dalla facili cattedre, la Repubblica, 26 ottobre 2006):
Di questo passo si arriverà ad un ateneo o a una sua succursale per ogni provincia, vedi, ad esempio, la Sicilia dove troviamo ormai una sede universitaria, oltre che a Palermo, Catania e Messina, anche a Trapani, Modica, Taormina, Ragusa, Siracusa, Caltagirone e, da ultimo, Enna. O in Calabria, dove, a fronte di due milioni di abitanti, oltre a quella di Arcavacata che doveva essere l’unica, ne sono sorte due a Reggio (una pubblica e una privata per stranieri), una a Catanzaro e recentemente una a Villa San Giovanni, il cui fondatore, nominato rettore per acclamazione, l’ha intitolata al suo omonimo nonno, Francesco Ranieri, dotandola altresì di un albergo per ospitare (naturalmente a pagamento) professori e allievi. Infine si possono leggere recenti annunci pubblicitari della Università della Sibaritide a Rossano (Cosenza), che fa capo telematicamente alla S. Pio V di Roma (da non confondere con quella dei Legionari di Cristo), assieme alle altre succursali di Benevento, Foggia, Napoli, Agropoli, Catania, Brescia, cui si aggiungeranno presto Cosenza e Palmi. Tra le new entry merita una citazione l’università on-line Guglielmo Marconi il cui patron è l’ex sottosegretario alla Funzione pubblica, Learco Saporito (An), che ha ottenuto la cattedra di diritto pubblico a 68 anni, vantando presumibilmente, come “crediti” per la tardiva vocazione, la frequentazione del Transatlantico più che le aule della Sapienza.

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