venerdì 4 gennaio 2008

La modesta proposta di Carlo Casini

Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita ed europarlamentare dell’Udc, ha una piccola proposta in materia di aborto, e la comunica al mondo alla fine di un’intervista concessa al Giornale (Vittorio Macloce, «“Noi cattolici nel ghetto sdoganati da un laico”», 3 gennaio 2008, p. 3):

Bisognerebbe accertare con un’autopsia che il feto sia effettivamente malformato. Mi dicono che tre volte su quattro non lo è.
Con l’autopsia? È un po’ tardi. E a quel punto che si fa, si accusa medico e madre di omicidio?
No, ma almeno sappiamo qual è la verità.
Non posso naturalmente credere che Casini non sia sincero, e reprimerò dunque il mio sospetto istintivo che quel «No» stia lì al posto di un avverbio meno conveniente. E tuttavia non si può fare a meno di temere che a questa stessa domanda altri – meno disinteressatamente interessati alla verità di Carlo Casini – risponderebbero in cuor loro con un fervido, entusiastico, impaziente «Sì!».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Se il punto è che spesso si inventa una malformazione per procedere ad un aborto oltre i termini di legge, credo che almeno bisognerebbe fare un'indagine per verificare l'estensione del fenomeno. Se una legge viene aggirata bisognerebbe poter agire serenamente in merito: peccato che in questo momento vorrebbe dire farla dilaniare dai teocon/dem.

Pat pat ha detto...

Sarebbe anche ora di farla finita con questa ondata di ipocrisia intorno alla legge sul'aborto.
Sarebbe non solo una controtendenza rispetto agli altri paesi europei, ma anche sul banale scorrere del tempo e quindi sulle necessità sociali che cambiano con esso, se trent'anni fa l'Italia era pronta ad approvare una legge fatta di senso civile e di rispetto del corpo della donna, non vedo perchè ora dovrebbe fare passi indietro su un argomento già ampiamente dibattuto e concluso.

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante visto che ormai abortire è diventato come prendere una supposta alla glicerina, come lassativo, chesi mettesse i resti dell’esserino abortito in un sacchetto di nylon da consegnare alla madre, in modo che a Sue spese, smaltisse il rifiuto ospedaliero speciale. Visto che l l’aborto – secondo alcuni o alcune – è un dirittoche non si vuole mettere in discussione in alcun modo, che almeno assolvano all’obbligo di legge – sfortunataente mancante – di eliminarlo in maniera adeguata. Forse così, come vorrebbe qualcuno, si potrebbe annientare, o risvegliare – secondo altri – la coscienza. In Italia, fino a quando non vengoo toccati i portafogli, tutti dormono il sonno della ragione. Basterebbe aprirsi qualche sito medico che scrive e mostra le immagini degli aborto per capire cosa esso sia, in primo luogo per le vittime, che in questo caso non sono come alcuni credono le donne, che continuano a vivere, ma i rifiuti umani – o preumani – secondo alcuni, gettati tra i rifiuti come monnezza!

Anonimo ha detto...

mi sembra importantissimo sapere quale è la percentuale di falsi positivi in una diagnosi di malformazione. Le donne devono saperlo prima di decidere qiualsiasi cosa.