lunedì 7 gennaio 2008

Sempre sacro mi fu...

Sempre la solita storia: prima si dice che va bene, parliamo, dibattiamo, discutiamone, nessuno vuole imporre, ma bisogna parlare, approfondire, sezionare, sbirciare. Poi però si infila la sacralità e il sempre. Bella discussione! Sembra la storia del bambino che porta il pallone per la partita di calcetto con gli amici e pretende di decidere se ha fatto fallo oppure no; sotto la minaccia di andarsene con il pallone (Papa: «Dopo moratoria pena di morte, si tuteli sempre il carattere sacro della vita», Il Corriere della Sera, 7 gennaio 2008).

11 commenti:

Anonimo ha detto...

"carattere sacro della vita"...laddove il sacro è "il misconoscimento e la maschera della violenza originaria e fondatrice, che sta alla base delle società umane" (Girard, La Violenza e il sacro).

Anonimo ha detto...

Ma perchè, tu non hai nessun principio di cui parli usando le categorie del "mai" o del "sempre"? Neanche se parli di pena di morte? O di vivisezione? Non hai neanche un principio "inderogabile"?

Richard Stuart Mill ha detto...

Quando molti cattolici parlano di dialogo stanno semplicemente mentendo!
Dialogare vuol dire mettere in gioco i propri argomenti, accettare la possibilità di sbagliarsi!
Per i religiosi il dialogo è impossibile quando si tratta di questioni di fede.
Dialogo è solo una bella parola per influenzare l'opinione pubblica!
Come si fa a confrontarsi con qualcuno che ti dice: "certo, parliamone ... ma tanto ho ragione io perché Dio è con me!"
Purtroppo non penso esista una soluzione rapida ... ma si può convivere se riusciamo a sopportarci.
Posso sopportare cattolici che tentano di convincermi che uno zigote è già simile a me ... a patto che anche loro mi sopportino se obietto facendo notare qualche "piccola" differenza, ricordandogli che una motivazione religiosa è opinione, in mancanza di evidenza, e quindi è lecito non condividerla ma soprattutto non può essere usata per legiferare in uno stato laico.
Parlare di dialogo è ipocrita: sostituiamolo con sopportazione e chiariamo che il lo spazio di tale scontro ideologico non è, non può essere, quello legale … sempre di non voler diventare uno stato totalitario, magari una teocrazia!

Anonimo ha detto...

è arrivato ancora dopo Ferrara, Ruini e Adinolfi. La vecchia zia sta perdendo colpi?

Luca Massaro ha detto...

Condivido ciò che scrive Jean François Lefèvre.
E purtroppo non esiste un "divorzio consensuale". Ci si sopporta, ci si tollera, ma siamo costretti a vivere sotto lo stesso tetto, sperando tuttavia che i nostri maggiordomi (i politici) tengan presenti i fondamenti della nostra Repubblica laica (Lateranensi a parte).

Aggiungo: dato che la Chiesa non può più mettere in atto la pretesa gesuita del "datemi un bambino di sette anni, vi mostrerò l'uomo", allora s'attacca al "datemi un embrione di sette giorni e vi mostrerò il sacro".
E il sacro, come ricorda giustamente Logicante con le parole di René Girard, non sempre è qualcosa di positivo. Anzi. Si dovrebbe seguire lo stesso Girard e dire che il cristianesimo è (dovrebbe essere) la "morte del sacro".

emmyfinegold ha detto...

Non dimentichiamoci che con la favoletta del sacro e dell'inferno la chiesa è sopravvissuta per due millenni facendone di tutti colori. Meno male che non siamo nati ai tempi dell'Inquisizione.

Anonimo ha detto...

E' impossibile dialogare con chi apertamente si ritiene infallibile.
Una verità assoluta non accetta discussione.
Casini mi ha fatto sorridere sostenendo che il discorso è stato un discorso "profondo" quando ciò che è stato detto era la solita brodaglia trita, ritrita e zeppa della solita polverosa retorica.

Pat pat ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pat pat ha detto...

Bella la visione del cattolico come un non dialogante, aggiungo ciecamente abbagliato dalla grandiosità delle assurdità che liberamente ha scelto di seguire.
Uomini che sotto una strana influenza, o lavaggio del cervello, si comportano come le pecore tanto blasonate in quel maledetto testo sacro, grossi branchi di pecore che però vogliono obbligarci a seguirli nel burrone in cui tutte si stanno tuffando perchè il loro pastore glielo ha ordinato.

Sergio ha detto...

Bella la visione del cattolico come un non dialogante, aggiungo ciecamente abbagliato dalla grandiosità delle assurdità che liberamente ha scelto di seguire.
però se un cattolico dialoga vuol dire che può cambiare idea quindi già per questo non è molto cattolico. ;)

Anonimo ha detto...

ma soprattutto, dopo il fallimento del referendum sulla pma, sentimmo ometti vestiti di rosso giurare che non si voleva tocacre la 194