mercoledì 20 febbraio 2008

In vitro fertilization and multiple births

Lowering Odds of Multiple Births, New York Times, Febbruary 19, 2008:

“Now is the time for all of us to rethink what is the paradigm of a successful I.V.F. pregnancy,” said Dr. Aaron K. Styer, a reproductive endocrinologist at the Massachusetts General Hospital Fertility Center in Boston. “Is it a pregnancy without regard to the number of gestations or a pregnancy with a singleton live birth?”

In I.V.F., a woman is given ovulation-induction hormones to produce multiple eggs, which are retrieved, fertilized with her partner’s sperm and transferred back to her uterus. The more embryos transferred, the higher the likelihood of multiples.

To achieve the goal of a single healthy baby, clinics are focusing on transferring fewer embryos and on developing more sophisticated ways to identify the healthiest embryos with the greatest chance of success.

“We have been getting better at I.V.F. over the years, and as success rates go up, the number we transfer has to go down accordingly,” said Dr. Judy E. Stern, director of the human embryology and andrology lab at the Dartmouth-Hitchcock Medical Center in Lebanon, N.H. “Where three embryos used to work and give you mostly singletons, now we transfer two, because we’re making better embryos and more of them implant.”

Da leggere tutto. Se aveste la memoria corta in Italia è obbligatorio impiantare tutti e 3 gli embrioni prodotti e le linee guida, scadute la scorsa estate, aspettano un nuovo vestito. Che non si annuncia di certo rivoluzionario. La speranza si concentra sul divieto della diagnosi genetica di preimpianto. Ma molte speranze vanno deluse; perciò nessun entusiasmo affrettato.

12 commenti:

Paolo C ha detto...

a che tipo di esami vengono sottoposti gli embrioni per decidere quali impiantare?

Chiara Lalli ha detto...

In Italia?

Paolo C ha detto...

no, no. Chiedevo nel mondo normale.

Chiara Lalli ha detto...

Dipende dai Paesi (in molti Paesi, come li definisci tu, "normali" la DGP è permessa e molte decisioni non sono stabilite per legge: tipo il numero di embrioni da produrre, da impiantare; per non parlare del divieto di crioconservazione sancito dalla legge 40... Se ricordo bene l'unico Paese messo peggio è il Costa Rica: fecondazione artificiale vietata in assoluto. Almeno sono coerenti, però).

Chiara Lalli ha detto...

2016 ero io (cioè Chiara).

Paolo C ha detto...

grazie Chiara, ma forse non sono stato abbastanza chiaro. La legge 40-lebana la conosco.
Mi chiedevo questo (curiosita' scientifica): premesso che certamente si fa la DGP se c'e' un rischio di trasmissione di malattie genetiche, ci sono altri tipi di esami per stabilire quale embrione ha piu' probabilita' di successo, quando non c'e' appunto il problema genetico?

Anonimo ha detto...

per ci ha la memoria corta: prima della legge 40 spesso si impiantavano anche 8 embrioni e poi si uccidevano i feti eccedenti.

Paolo C ha detto...

pratica che potrebbe essere vietata anche senza assurdita' come quelle attualmente in vigore.

paolo de gregorio ha detto...

Precisamente Annarosa: adesso quegli onnipotenti megalomani immorali di scienziati che operano fuori dal nostro paese stanno trovando il metodo di impiantare gli embrioni "buoni" invece di dover poi sopprimere feti più cresciutelli (o più frequentemente assistere alla loro autoeliminazione non indotta). Ovviamente in Italia continueranno ad essere impiantati solo i tre embrioni creati, buoni o cattivi che siano, e assisteremo più frequentemente alla loro "morte naturale", vedendo rigorosamente costantemente con meno bambini nati.

Anonimo ha detto...

@ Chiara Lalli

Cito a memoria, ma non credo di sbagliare. Lei afferma che «in Italia è obbligatorio impiantare tutti e 3 gli embrioni prodotti», ma in realtà in Italia à obbligatorio impiantare “tutti gli embrioni prodotti”, che possono al massimo essere tre. Non è esattamente la stessa cosa.

Chiara Lalli ha detto...

Paolo,

a parte le indagini genetiche e cromosomiche ci sono quelle che valutano la morfologia e la qualità dell'embrione (l'indagine osservazionale, che è permessa dalla legge 40 - ennesima contraddizione).

Anonimo ha detto...

Gli embrioni prodotti possono al massimo essere tre.
Certo, ma dopo una stimolazione ovarica, che per inciso non è mai una passeggiata per la donna, ci si ritrova possibilmente con cinque, dieci, quindici ovociti e, non potendo seguire per obbligo di legge la prassi più ovvia che prevede, nei paesi civili, la fecondazione di tutti gli ovociti, l'impianto dei più promettenti e la crioconservazione degli altri, negli italici laboratori ci si arrangia. Consapevoli della scarsissima affidabilità delle metodiche di congelamento degli ovociti, e del divieto di crioconservazione degli ovociti fecondati, in Italia si feconda e si impianta sempre il numero massimo di ovociti consentito, per cercare di sprecarne il meno possibile.
Perchè l'ovocita congelato è, perlopiù, un ovocita perso. Che non sopravvive al congelamento. Con buona pace della Porcu.
Inoltre, non è stata l'introduzione della legge 40 a porre fine all'impianto di embrioni in numero elevato, ovviamente, ma la pratica clinica. Che, come sottolineato tra l'altro anche da questo post, tende a muoversi sempre di più verso l'impianto singolo, cui si giunge sempre attraverso la produzione di più embrioni e la selezione (e crioconservazione) dei più promettenti.