lunedì 1 gennaio 2007

Un caso di obiezione di coscienza

Il mio collega Eric Feldman della Penn Law School mi ha raccontato che a Istanbul, dove si trovava la settimana scorsa, un quotidiano locale riportava la storia di un infermiere che si era rifiutato di praticare uno scan ai testicoli, perché le sue convinzioni religiose gli impedivano di toccare i genitali del paziente. A quanto pare non c’era altro personale disponibile, lo scan ha subito un grosso ritardo, e il paziente è morto di cancro ai testicoli. Ok, ora tutti quelli che sono favorevoli a rispettare l’obiezione di coscienza degli operatori sanitari: dite la vostra, prego!
(Arthur Caplan, «He Had a Conscientious Objection to the Penis», blog.bioethics.net, 31 dicembre 2006.)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Temo che purtroppo, per dirla in maniera diretta, finché le palle non sono le loro non fregherà nulla a nessuno, semplicemente s'appellerano a quella che loro (e non c'è bisogno di specificare chi) ritengono essere la naturale supremazia del loro culto rispetto alle barbare usanze altrui.
Sigh.

Però intanto leggo qua sopra che l'eugenetica VERA non gli dispiace, sotto sotto, anche se usano questa parola come anatema verso le temibili modernerie...