giovedì 21 dicembre 2006

Imperdonabili orrori 7

Roma, 21 dic. (Adnkronos) – «Il distacco della ventilazione a Welby, seguita dalla morte, è da considerare come una uccisione deliberata a dimostrazione di un totale disprezzo per la vita e la dignità di qualsiasi persona. Se il medico anestesista è stato veramente l’autore materiale di questo vero atto eutanasico oltre che essere un medico privo totalmente di un barlume di etica professionale, ha mostrato una assoluta mancanza di rispetto verso il giuramento di Ippocrate, verso il codice deontologico del medico e verso la legislazione vigente. Proprio per questo quindi va sottoposto a procedimento da parte degli organi competenti, sia professionali che giuridici». È quanto afferma il responsabile del dipartimento Sanità di Forza Italia, Domenico Di Virgilio, commentando la morte di Piergiorgio Welby.
«Inoltre – continua il parlamentare azzurro, in una nota sottoscritta anche da Giacomo Baiamonte, Mariella Bocciardo, Fiorella Ceccacci, Elisabetta Gardini, Salvatore Mazzaracchio, Giuseppe Palombo e da Gabriella Carlucci – se questo medico ritiene di avere ancora una coscienza e un rispetto per la sua stessa etica professionale sentirà per tutta la vita il rimorso per questa azione». «Il grave atto messo in pratica, proprio poche ore dopo che il Css aveva stabilito che non si trattava di accanimento terapeutico – sottolinea ancora Di Virgilio – dimostra chiaramente il disprezzo per ogni tipo di normativa da parte dei fomentatori di questo atto, nonché una totale assenza di sensibilità trasformando in una sceneggiata mediatica un momento drammatico della vita di un individuo».
Fossi nei panni di Domenico Di Virgilio, mi concentrerei piuttosto sul disprezzo suo e dei suoi colleghi nei confronti della Costituzione e del diritto che essa sancisce al rifiuto dei trattamenti medici non voluti: è cosa grave, per dei parlamentari della Repubblica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Marlon-Kurtz, come avevi ragione :" l'orrore, l'orrore..."

Anonimo ha detto...

Carlucci e Gardini non si rendono conto che la spina (quella dei riflettori) per loro è stata staccata da tempo.