Riccardo Pedrizzi (Pedrizzi: Welby sia aiutato a non soffrire in un centro specializzato, non a casa sua, Il Secolo d’Italia, 15 dicembre 2006):
Perché Welby non viene trasportato dalla propria casa in un ospedale attrezzato, in un reparto gestito da sanitari e personale competente? Perché la cura di questa sofferenza intollerabile non viene affidata a medici capaci e personale preparato? Gli esperti nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore ci dicono che la sofferenza può essere alleviata in maniera elevatissima, oltre il 90%. Ed è chiaro che la componente depressiva incide pesantemente sul vissuto di pazienti come Welby. Quindi le alternative efficaci all’eutanasia, fatte anche di mezzi di sostegno e di supporto psicologico, non mancano. Allora cosa impedisce che Welby sia immediatamente aiutato a non soffrire? Padroni i media (tranne alcune poche eccezioni) di perseverare nella strada che hanno imboccato, ci mancherebbe altro (anche se la cappa del pensiero unico radicaloide è soffocante ed è indice di scarsa libertà e democrazia), ma noi non ci arrendiamo all’idea che questa persona sia ostaggio di un progetto ideologico che vuole usarla come una bandiera e portarla in Parlamento come un trofeo, sacrificandola, per arrivare ad una normativa che legalizzi l’eutanasia. [Sull’indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina] A che serve? Se qualcuno è al corrente di casi di eutanasia praticata nelle strutture sanitarie italiane, vada dal magistrato e denunci chi, come, dove e quando. Altrimenti taccia. In ogni caso, ammesso e non concesso che l’eutanasia venga effettivamente e diffusamente praticata, quantunque in maniera silenziosa e clandestina, nelle strutture sanitarie italiane la domanda è: e con questo? Si punisca chi, praticando l’eutanasia, commette il reato di omicidio.(Le uniche frasi sensate sono le ultime due. Peccato, però, che le ragioni per legalizzare l’eutanasia non sarebbero queste...)
Sostenere che, siccome già la si pratica in maniera diffusa, allora occorre legalizzarla, non ha senso. Sarebbe come sostenere che occorre legalizzare l’assassinio, il furto, l’evasione fiscale, la violenza sessuale, perché si tratta di reati già praticati in maniera diffusa...
1 commento:
Roba da matti questo articolo....E magari l'hanno pure pagato per scriverlo...:-)
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