Sul suo Novissimo blog («Ancora fecondazione, aborto e Beethoven», 10 dicembre 2006) Maurizio Colucci smonta con poche, chiarissime parole quella diffusa fallacia logica, che solitamente viene espressa da qualche bigottone, con un’arietta di santimoniosa superiorità dipinta sulla faccia, in termini sempre variabili, ma più o meno simili a questi:
«Vorrei la tua opinione sull’interruzione di una gravidanza. Il padre ha la sifilide, la madre la tubercolosi. Dei quattro fratelli nati, il primo è cieco, il secondo morto, il terzo sordomuto, il quarto tubercolotico anch’esso. Cosa faresti?».L’argomentazione rielabora quella che Richard Dawkins ha dato nel capitolo 8 del suo bestseller The God Delusion, di cui Colucci ha tradotto nel suo blog alcuni passi scelti. Dawkins ricorda per inciso – anche se questo non ha nulla a che fare con la validità dell’argomento – che
«Terminerei la gravidanza».
«Complimenti, hai appena ucciso Ludwig Van Beethoven!».
In realtà Ludwig Van Beethoven non era né il nono né il quinto figlio dei suoi genitori. Era il più anziano (tecnicamente il secondo, ma il primo morì nell’infanzia, come era comune a quel tempo, e non era, per quanto se ne sa, né sordo né cieco né ritardato). Non c’è evidenza che alcuno dei genitori avesse la sifilide, sebbene sia vero che la madre finì per morire di tubercolosi. Era comune a quel tempo.
2 commenti:
Amen brother :)
Se c'era anche una piccola possibilità di non far nascere Beethoven io credo che bisognava impedire l'aborto.
Marco
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