Volevo selezionare, riassumere, commentare, compendiare, introdurre, chiosare. Ma in presenza di cotanta perfezione non si può che inchinarsi e riportare per intero. Scusandosi di non essere all’altezza.
“Alla fine i discriminati saremo noi: le coppie sposate”(Tutti gli errori ortografici, le sviste o le complicate costruzioni linguistiche sono © Luca Volontè. Così come la scelta di saltare alcuni spazi o di prediligere l’apostrofo all’accento. Io non ne sono responsabile. Ho solo copiato e incollato. Ho solo messo in corsivo quanto più mi appagava.)
Il Papa ieri ha scelto l’incontro con tutti gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede per rilanciare il suo monito a difesa della famiglia, come struttura ‘naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna’. Come non ricordare almeno tre circostanze precedenti? La prima, eravamo nel 2004, poco dopo la bocciatura del Commissario Italiano Rocco Buttiglione e il cardinale Ratzinger, in una lunga e importante intervista, interveniva a difesa della società naturale familiare fondata sull’amore di un uomo e una donna, come avviene in tutte le culture e a tutte le latitudini’ del mondo. Allora, il Cardinale Prefetto della Congregazione della Fede aveva indicato nelle latre forme di unione un pericolo per lo stesso matrimonio e per l’idea che si sarebbe ingenerata nelle generazioni di giovani occidentali.In una società in cui la legge viene, a torto o a ragione, intesa come un modello di comportamento positivo, si sarebbero indotti i giovani a vedere nelle altre forme di unione modelli più ‘aggiornati’ e quindi maggiormente consoni all’amore tra due persone. Da lì tuonava, l’allora Cardinale, anche contro il pericolo di totalitarismo laicista intollerante verso chiunque si opponesse al suo modello culturale e civile. Nell’agosto scorso,con la sua intervista a ridosso del viaggio tedesco, il Santo Padre era tornato a insistere sugli aspetti positivi del matrimonio. ‘La Chiesa non impone norme negative, anzi nell’amore sponsale si trova il culmine del amore positivo come dono tra un uomo e una donna, come agape all’interno della quale i figli trovano l’accoglienza e l’educazione alla gratuità,solidarietà, responsabilità e così intraprendono il loro desino’. Non possiamo dimenticare che tra le ultime omelie dell’anno c’è quella perla di dolcezza, pronunciata nella Festività della Sacra Famiglia. Cos’è la Sacra Famiglia? ‘E’ il luogo che Dio ha scelto per nascere, nell’amore tra un uomo e una donna. Lì Dio ha scelto di diventare carne e sangue.Quindi forma scelta da Dio, oltre che cellula fondamentale della società, possiede anche quest’aspetto sacrale’.In contemporanea alla Festa della Sacra Famiglia, si dica per notizia, i movimenti omosessuali italiani hanno organizzato manifestazioni in molte città per pubblicizzare i gay pacs. Ieri, il Papa è tornato sul tema della Famiglia e dopo aver denunciato nei giorni precedenti, in particolare il 3 gennaio, il ‘rigetto, l’indifferenza e il rifiuto di Dio’ frutto di ‘trame demoniache che riducono Gesù a un favola’, lancia l’allarme per le “minacce contro la struttura naturale della famiglia fondata sul matrimonio...minacce che sono in atto con tentativi di relativizzarla conferendo ad essa lo stesso statuto di unioni civili radicalmente diverse”. Ancora prosegue il Papa, “tutto ciò costituisce una offesa e contribuisce a destabilizzarla”. L’unione tra persone di diverso o medesimo sesso, con sostanziali diritti identici a quelli della famiglia, non è forse una offesa? Non è una scorciatoia dei desideri che pretendono i diritti ma non si assumono nessuna responsabilità. Conferire a questo tipo di unioni civili i diritti che, per esempio in Italia, si chiedono non rischia di rendere ancora più liquida la società e disperdere il senso di comunità? Oltre che identificare in tale nuovo modello, ‘il modello’ per il XXI secolo? Se pensiamo poi che i promotori dei pacs o delle unioni civili italiane, si arrogano il diritto di rappresentare, secondo i dati Istat, circa 564 mila convivenze, almeno la metà delle quali sono temporanee e in attesa del primo o secondo divorzio o in prossimità del matrimonio, e si dimenticano le politiche familiari e fiscali per i circa 20 milioni di famiglie è presto detto perché almeno in Italia, come nel resto del mondo occidentale, l’ideologia che dietro ai pacs. Si vuole trovare una forma per pagare un debito politico verso la ‘minoranza agguerrita degli omosessuali’. Sterilizzare le parole non serve. La tirannia della minoranza è alle porte, nessuno vuol discriminare ma sta capitando il contrario. I discriminati siamo e saremo noi, le famiglie italiane. Benedetto il Papa!
(Io non avrei mai osato tanta mancanza di rispetto, ma in giro ci sono tanti scapestrati. Ad uno di questi è venuto in mente di consigliare al nostro onorevole addirittura di tornare a scuola: Ma tornare a scuola no? Per non parlare delle scelte iconiche.)
6 commenti:
il nostro volontè ci rende sempre tanto orgogliosi! cresce così in fretta!
...e fa progressi ogni giorno! E' proprio un piccolo prodigio cicciottello e tenero!
L'unico buon motivo per cui un modello comportamentale possa essere minacciato dalla coesistenza di un altro, peraltro già effettiva, è quello di temere che questo modello funzioni solo se si costringe la gente a seguirlo pena l'essere trattati come paria se si oppone resistenza. E se la famiglia intesa in senso cattolico fosse veramente 'naturale' pilastro della società sarebbe ridicolo solo prendere in considerazione quest'idea.
Se questa paura è sentita, allora qualcosa non torna.
E costringere non è appunto la caratteristica dei regimi totalitaristi?
Nessuno ha mai parlato di mettere fuori legge il matrimonio di base cattolica ma semplicemente si tratta di occuparsi della quotidiana realtà di persone che già si stanno facendo carico di tutti i doveri relativi alla vita di coppia pur non avendo uno straccio di diritto, ovvero stanno facendo esattamente il contrario di ciò che millantano accadrebbe con questi Pacs (che in Italia Pacs non sono visto che la proposta di legge per ora pare un decimo del decimo di quanto promesso).
Quest'idea balzana dei laici cattivi da dove arriva?
E soprattutto: il Papa ovviamente non è sposato, anzi non gli è permessa alcun tipo di unione umana (ed è mia umilissima e personale opinione che sia anche questo a spingerlo tanto amorevolmente a disprezzare quelle altrui).
Ma Volonté?
Questo strenuo difensore della virtù, ce l'ha una moglie?
Ce l'ha, ce l'ha... si è anche riprodotto, se è per questo
...povera donna.
Le mie condoglianze alla sua sanità mentale.
Dal sito del nostro idolo.
Uno: "Così nasce l’idea dell’emendamento al Senato di mettere sullo stesso piano i diritti della famiglia alla ‘successione’ e quelli di coloro che sono legati da vincoli affettivi. Amore e affetti, come scambiare l’amore con mia moglie con l’affetto per il mio gatto".
Due: "Alice aveva un anno in meno di mia figlia, quante volte ancora oggi a me tocca di esser padre anche sgridando, oltrechè accarezzando".
Quindi il buon Volonté ha almeno una moglie, una figlia e un gatto.
Poveri loro.
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