Un ottimo post di Giskard («Se avessi voluto un cane, avrei fatto un figlio», 21 novembre 2006), su un giro per consultori accompagnando un’amica in difficoltà. Molto ben raccontato, con vero talento. Un assaggio:
Arriviamo a Sesto S.G. nell’ennesimo consultorio. Il santino appeso al muro subito davanti all’entrata mi fa pensare. Ci sediamo su delle sedie di velluto blu di fianco alla segreteria. Prendo un libro dentro il portariviste, non lo scelgo, prendo il primo. È un fotodiario del nostro ex papa. Mamma una volta mi ha raccontato di consultori gestiti da cattolici e da CL. Inizio ad avere un presentimento.
Appena è il nostro turno ci fiondiamo nella sala medica pulita, con il lettino nuovo e una macchina per fare ecografie nuova di zecca. Lei pare sicura (del posto e di se stessa). Entra una signora anziana col camice bianco e ci dice di essere una ostetrica. Ci chiede qual’è il problema e la mia amica (con la voce da scaricatrice di porto): «voglio una pillola del giorno dopo». Il camice bianco sgrana gli occhi e con tono pacato: «questo è un consultorio cattolico, noi non diamo la pillola del giorno dopo, la consideriamo una pillola abortiva, curiamo la vita, non la uccidiamo».
ESCO immediatamente da quel posto, trascinandomi la mia amica dietro, con il fegato verde.
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