venerdì 1 dicembre 2006

Oh quante volte ai posteri / narrar se stesso imprese, / e sull’eterne pagine / cadde la stanca man!

È il 5 maggio 2006 e Salvatore Cuffaro, in arte Totò, affronta Rita Borsellino su “su temi che stanno a cuore ai siciliani, quali la famiglia, la solidarietà, l’istruzione e il diritto alla vita”, come lo stesso Totò tiene a precisare (Confronto Cuffaro-Borsellino a Troina. Dichiarazioni del Governatore Cuffaro, Comunicato Stampa del 5 maggio 2006):

Evidenti e sostanziali sono i modi opposti di intendere il diritto alla vita. Per me si tratta di un diritto non negoziabile tanto che, come ho sempre detto, non permetterò mai la sperimentazione in Sicilia della pillola abortiva RU486, mentre la signora Borsellino ha dichiarato di essere d’accordo alla sperimentazione. Ho ribadito che, pur nell’assoluto rispetto per le opinioni e la libertà altrui, metterò tutto il mio impegno per sostenere la famiglia sancita dal diritto naturale, ovvero composta da un uomo ed una donna che scelgono di amarsi e di crescere i figli, mentre la signora Borsellino ha detto di volere attuare una legislazione a favore delle unioni di fatto e quindi ai Pacs.
 Io non rappresenterei mai istanze che non condivido, mentre la signora Borsellino ha voluto precisare con forza che, in quanto candidata, deve tenere conto di tutte le posizioni e che le sue convinzioni sono un’altra cosa. Mi chiedo, però come la signora Borsellino riuscirà a mettere d’accordo (sulla famiglia, sui Pacs, sul diritto alla vita, sull’eutanasia), Rifondazione comunista e la Rosa del pugno con l’Udeur e la Margherita. Pensa di poter essere, su questi temi, a corrente alternata: una settimana a favore di un’idea, una settimana a favore di un’altra?
(Poteva essere lo Stupidario eutanasia 13, ma l’amarezza è davvero troppa e Totò ha davvero una gran volto liscio come quello di un neonato.)

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