mercoledì 13 dicembre 2006

Rispondere all’attacco clericale

Sulla Stampa di oggi («Il Premier appeso ai Pacs», 13 dicembre 2006, p. 1) Gian Enrico Rusconi suona la sveglia a un Prodi troppo remissivo:

certamente colpisce l’implicito contrasto con i toni straordinariamente ostili con cui il suo governo è attaccato in questi giorni dagli organi di stampa cattolici (Osservatore Romano in testa) per il progetto di legge sulle «unioni civili». Ostilità pesantemente motivata proprio con ragioni morali («carattere ipocrita dell’iniziativa», «menzogne», «battaglie senza senso»). …
In questo contesto quale sarà l’atteggiamento di Prodi? La sua ostinazione diventerà ferma coerenza a favore dell’autonomia laica del governo? O escogiterà qualche forma e formula politica per sganciare il suo destino dalla vicenda dei Pacs nel caso diventasse incandescente? Quello che in ogni caso non è accettabile è che Prodi tolleri senza reagire i pesanti giudizi morali espressi sul suo governo, accusato nientemeno che di mirare alla distruzione della famiglia, come scrivono i giornali cattolici. Non è bonomia o tolleranza liberale incassare senza replica queste valutazioni moralmente squalificanti, rivolte a un governo democratico.
Se posso aggiungere una piccola chiosa personale: è venuto il momento di ribattere colpo su colpo ai seminatori d’odio, e di cominciare a prendere in considerazione, come risposta, anche ciò che si riterrebbe impensabile.

14 commenti:

Metilparaben ha detto...

Sono completamente d'accordo con la chiosa. L'ho anche scritto sul blog: http://metilparaben.blogspot.com/2006/12/count-me-in.html
Prendiamo in considerazione.

Joe Silver ha detto...

Se non stessimo parlando di Prodi, e di un governo in generale troppo incline alla genuflessione, si potrebbe interpretare la mancanza di reazioni come la volontà di ignorare bellamente le ingerenze ecclesiastiche e andare avanti per la propria strada. Il che costituirebbe uno smacco molto più sottile ed elegante della risposta colpo più colpo.

Ma stiamo parlando di Prodi & co. :-(

Oggi ho visto la diretta parlamentare delle interrogazioni a risposta immediata sui pacs (c'era anche il vostro idolo Volonté) e la Bindi si è mostrata piuttosto debole.

Maurizio ha detto...

Non ho capito che cosa suggerisci Giuseppe. Una breccia di san pietro?

Anonimo ha detto...

Non capisco, il Papa ha diritto di parlare e parla a nome di milioni di persone. Ha il diritto di dire che la famiglia è importante, e che non deve essere in pericolo. Se la famiglia non viene salvaguardata, come si pensa che sia una società?

Marco

Giuseppe Regalzi ha detto...

No, no, per carità, niente di così violento. Alludevo a gesti forti di affermazione della laicità delle istituzioni, come p.es. la minaccia di denunciare il Concordato, o di rivedere le infinite provvidenze di cui gode la Chiesa. Rendiamoci conto che i giornaletti di questi signori sono pagati in buona parte col denaro delle tasse dei cittadini, omosessuali e altri ‘rovina-famiglie’ compresi.

Maurizio ha detto...

Marco, con il tuo ragionamento dovresti vietare il divorzio.

Inoltre I PACS non minacciano la famiglia tradizionale perché chi vuole sposarsi può continuare a farlo.

Infine, perché pensi che la famiglia sia qualcosa che si può salvare o minacciare? Perché personifichi le istituzioni come la famiglia? Sono le persone che si salvano, non le istituzioni. Le istituzioni ci sono per fare il bene delle persone, non viceversa. Ciao

Anonimo ha detto...

Mi associo a Maurizio..sono curiosissima: cosa si pensa "di prendere in considerazione"?!? Vi prego siate più chiari...fremo di malignetta curiosità su cosa potremmo "combinare"...

Anonimo ha detto...

ooops.. non avevo anchora letto i post successivi...speravo in qualche gesto plateale!! Pazienza, alla prossima!

Giuseppe Regalzi ha detto...

Viviana, hai proposte? Potremmo sempre organizzare qualche protesta clamorosa... ;-)

Maurizio ha detto...

Mannaggia, ero già andato in soffitta a spolverare la baionetta del mio trisavolo...

Anonimo ha detto...

"rivedere le infinite provvidenze di cui gode la Chiesa"

seee ciao bello!
http://www.radioradicale.it/alla-camera-nessun-avversario-dei-privilegi-del-vaticano
435 contro 29, ma dove vogliamo andare? :(

Anonimo ha detto...

Se proponessimo ai cattolici di base che sono in conflitto con la gerarchia di "fare sciopero" e disertare le messe di natale? O in una data domenica?
Non so se sarebbe facile da monitorare ma mi sembra un'idea originale di "disobbedienza clericale"..

Giuseppe Regalzi ha detto...

Non credo che dei fedeli potrebbero accettare di disertare la messa. Però forse, per rimanere alla tua idea, si potrebbe proporre uno sciopero delle offerte...

Anonimo ha detto...

Ebbene, cosa si può fare, cosa possiamo fare, in concreto, da subito, tutti noi, per cercare di limitare questo sconcio costituito dall’invadenza delle gerarchie cattoliche?
A tutti coloro che hanno a cuore la laicità dello Stato, inteso come valore assoluto, custodito dalla Costituzione, e che vedono come il fumo negli occhi l’offensiva in corso in questi mesi da parte di una congrega di individui, nota come chiesa cattolica, dedita alla acquisizione e gestione di fette e spazi crescenti di potere nell’ambito della società e dello stato italiani, a tutti coloro che non intendono chinare il capo ed unirsi al coro dei baciapile filopapalini che si agitano fra noi per supportare ed amplificare tale offensiva cercando di legittimarsi come maggioranza nel paese, a chi non intende ritrovarsi in una repubblica teocratica fondata sui vangeli, ci permettiamo di dare alcuni suggerimenti, solo alcune possibili linee di condotta per passare all’azione, per non restare testimoni muti ed impotenti del misfatto.

Parte I. Colpirli negli affetti più cari: il portafogli. Nel 2004 890 milioni di euro circa sono stati generosamente elargiti alla Chiesa con la truffa istituzionalizzata dell’8x1000; solo il 18% di tale cifra è stata utilizzata per scopi sociali, il resto è servito a mantenere la poderosa macchina organizzativa clericale in Italia e altrove, mentre le altre Chiese in Italia destinano tutte l’intero ricavato dell’8x1000 ad attività sociali coprendo le loro spese di gestione esclusivamente con le offerte dei propri fedeli. Chi compila il 730 o il 740 dovrebbe pertanto ricordarsi di indicare espressamente un soggetto destinatario della sua quota, in quanto i soldi di chi non esprime una scelta vengono automaticamente, ed arbitrariamente, destinati all’80% circa alla Chiesa cattolica.

Parte II. Limitarne l’invadenza: l’ora di religione. La sopravvivenza di un regime si fonda sulla sua capacità ed abilità nella manipolazione delle coscienze in età infantile ed adolescenziale. La Chiesa cattolica, con la sua attenzione per le giovani leve e con la sua pretesa, da sempre, di agire da protagonista nella formazione dei giovani, non fa certo eccezione a questa regola. Ma l’insegnamento della religione non è materia obbligatoria nelle scuole della repubblica italiana, come stabilito nella revisione del Concordato. Quindi i nostri figli non possono essere obbligati a sottostare all’irregimentamento clericale, come ai bei tempi del ventennio, quando lo stato fascista e la chiesa medievale si spalleggiavano a vicenda “per assolvere ai superiori interessi della nazione…”.
Non si dovrebbe esitare, se si conviene su questo, nell’esigere dal personale docente lo svolgimento di attività alternative in sostituzione dell’ora di religione.

Parte III. Prendere le distanze: lo sbattezzo. E’ opinione ripetuta alla nausea dai pezzi grossi della Chiesa di avere il diritto ed il dovere di parlare a nome della quasi totalità degli Italiani, che sono quasi tutti sottoposti al sacramento del battesimo (opportunamente eseguito in una età in cui non è possibile avanzare delle rimostranze da parte del diretto interessato). Chi lo ritiene opportuno potrà allora esigere che il proprio nome venga cancellato dalle liste della propria parrocchia, inviando al parroco una semplice raccomandata con ricevuta di ritorno. Sono già migliaia gli Italiani che si sono sbattezzati, ed il dato ormai non fa neanche più notizia. Ed impedisce ai gerarchi vaticani di esprimere, anche a nome nostro, le loro amabili e fraterne opinioni, rifulgenti di carità cristiana, ad esempio sui PACS, considerati niente di più di un capriccio dal sagrestano Pera; sui gay, equiparati de facto ai mafiosi ed agli stupratori nel “Compendio al Nuovo Catechismo”; sull’evoluzionismo, che menti eccelse come quella del Cardinale Schonborn pensano veramente di sostituire, oggi, nel terzo millennio, con la favoletta del “disegno intelligente”. L’elenco sarebbe lungo e si arricchisce ogni giorno che passa.

Parte Quarta. L'arma più importante, il voto. Perchè se c'è qualcosa che può essere fatto subito, in prima persona, come già visto, ci sono anche e sopratutto le grandi battaglie che si possono combattere solo in ambito parlamentare e che si possono vincere solo affidandosi a gente decisa a non tradire le aspettative dei propri elettori, come nel caso dell'on. Boselli, RnP: “…Abbiamo riproposto la questione del superamento del Concordato. Lo facciamo perché riteniamo che la questione sia matura. Non pensiamo affatto che questo problema possa essere risolto in poco tempo, sapendo che la questione vaticana è una eredità secolare che non è facile rimuovere. Pensiamo che anche da parte del mondo cattolico dovrebbe venire una richiesta del genere. Mi chiedo: in quale altro paese d'Europa il Papa avrebbe potuto, di fronte al capo di un qualsiasi altro Stato, affermare che non si può parlare di laicità ma solo di laicità sana, intendendo in questo modo negare apertamente il valore del pluralismo e la parità nella quale si devono trovare tutti gli orientamenti filosofici, culturali e religiosi?
Per fortuna dell'Italia, noi abbiamo(avevamo, n.d.r.) un presidente della Repubblica come Ciampi che di fronte al Papa non ha avuto nessuna incertezza nel difendere la laicità dello Stato.
È chiedere troppo che lo faccia anche il centrosinistra?
Non è, com'è stato detto, una "grana" che da parte di radicali e socialisti vuole essere sollevata strumentalmente all'interno del centrosinistra. È invece un tema di grande attualità. Non sarà possibile chiudere facilmente il confronto su questa questione perché saranno gli stessi ulteriori interventi politici della Conferenza episcopale a riproporla giorno dopo giorno”.
Parole profetiche. Purtroppo di un profetico che non richiedeva nemmeno particolari doti divinatorie.
E intendimenti chiari. Che avremmo voluto sentire con la stessa determinazione e la stessa chiarezza anche dalle altre forze della sinistra.
Forse sarà il caso di selezionare meglio il proprio voto nell'ambito di una sinistra che, come ha ricordato Yoshi, su certi temi troppo spesso ti fa cadere per terra le braccia...