giovedì 7 dicembre 2006

Stupidario eutanasia 18

Gianfranco Fini («Staccare la spina a Welby? Un omicidio», Il Corriere della Sera, 7 dicembre 2006):

Welby è cosciente, non può chiedere di morire. Chi assecondasse la sua volontà sarebbe un omicida.
(Se non fosse cosciente come potrebbe chiedere di morire? E poi, non si direbbe che, da incosciente, non possiamo conoscere davvero la sua volontà?)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Corro compulsivamente a consultare Wikipedia alla voce “nonsense”: «Il termine “nonsense” deriva dall’inglese e significa letteralmente: senza senso. Ciònonostante, spesso ci si riferisce ad un concetto od una intera proposizione per indicare che potrebbe non avere significato dal punto di vista del significante, piuttosto che del significato. Talvolta ci si riferisce ad un’idea chiamandola un nonsense, intendendo che la scelta effettuata non è ben ragionata e ponderata; in questi casi la parola “nonsense” diventa sinonimo di follia».
Si tratta quindi di attribuire a Fini, alternativamente, il vezzo di essersi voluto esibire in un sottile calembour, oppure la disgrazia di essere stato vittima di improvvisa follia; nell’indecisione, una certezza rimane: se Welby fosse stato incosciente, avrebbe senz’altro affermato che non si può staccare la spina di una persona incapace di esprimere la propria volontà.
Ha proprio ragione Piero quando dice: «Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole, ma non credo che per le stesse ragioni si possa “giocare” con la vita e il dolore altrui».

Alessandro Capriccioli

Anonimo ha detto...

Di tutte le puntate del tuo stupidario, questa è quella che mi convince maggiormente. Non a caso a pronunciarsi è un leader che, nel bene e nel male, sulle questioni bioetiche si è spesso mostrato assai confuso...
Proprio perché Welby è cosciente, la questione si pone in tutta la sua sensatezza! Pendo sempre di più verso il "si proceda", anche se mi rimane il rovello sul dispositivo giuridico più adatto a presidiare queste fattispecie normative. Forse bisognerebbe puntare di più sulla giurisprudenza ex post, all'americana (e all'inglese). Impossibile che il diritto romano "a priori" preveda tutti i casi possibili.

Anonimo ha detto...

questa volta,e mi dispiace dirlo,Fini l'ha fatta fuori dal vasino......