venerdì 16 febbraio 2007

Raffreddare il pianeta

Sulla Technology Review si passano brevemente in rassegna alcuni sistemi tecnologici per raffreddare il clima della terra, nell’ipotesi che il riscaldamento globale dovesse andare fuori controllo (Mark Williams, «Cooling the Planet», 13 febbraio 2007). La soluzione proposta da Gregory Benford (fisico e scrittore di fantascienza) è particolarmente semplice ed economica, al punto che potrebbe essere messa in opera anche da privati: seminare la stratosfera con particelle microscopiche di silice (SiO2), che riflettendo la luce del sole provocherebbero un raffreddamento dell’atmosfera, e il cui effetto sarebbe del tutto reversibile (dopo un po’ la silice si deposita al suolo). Benford propone un esperimento pilota sull’Artico, dove il riscaldamento per effetto serra è in proporzione maggiore e potenzialmente più dannoso. Per finanziare un intervento su scala globale potrebbero bastare un paio di miliardi di dollari l’anno.

5 commenti:

Joe Silver ha detto...

Sarà, ma resta il problema dell'inquinamento e dell'esaurimento dei
combustubili fossili, con cui presto ci si dovrà scontrare.

Giuseppe Regalzi ha detto...

Il problema dell'inquinamento, se si esclude l'emissione dei gas serra, è abbastanza sotto controllo: negli ultimi anni le piogge acide sono diminuite, per esempio. L'esaurimento dei combustibili fossili è un problema più o meno imminente per quello che riguarda petrolio e gas naturale, ma non per il carbone, che ai ritmi attuali di consumo durerebbe ancora per secoli -- anche se al costo di incrementare l'effetto serra oltre ogni limite. Per le nazioni dipendenti dal carbone (come la Cina) un sistema per combattere il riscaldamento globale è una delle chance di sfruttare questa risorsa senza provocare una catastrofe.

Joe Silver ha detto...

"...il carbone, che ai ritmi attuali di consumo durerebbe ancora per secoli -- anche se al costo di incrementare l'effetto serra oltre ogni limite."


Appunto, il carbone mi sembra che emetta CO2 molto più del petrolio, oltre ad essere inquinante in altri modi. Ho letto di tecnologie per sequestrare l'anidride carbonica che, oltre ad essere costose, pongono comunque il problema dello smaltimento (si parla di metterlo sotto le rocce marine!). Il carbone, tra l'altro, pur diffusissimo, non è conveniente da estrarre e quanto alla disponibilità per secoli a venire, sì, ma a patto di poter continuare a fare affidamento sul petrolio, la nostra fonte energetica principale!

Ho paura, semplicemente, che non avremo molta scelta, quando tre miliardi di indiani e cinesi inizieranno ad avvicinarsi ai consumi di noialtri.

Sergio ha detto...

ma scusate, le particelle di silicio non verrebbero respirate?

Giuseppe Regalzi ha detto...

Sergio, questo è un aspetto da valutare, ma credo che le concentrazioni sarebbero molto inferiori a quelle necessarie per causare la silicosi (la malattia di chi inala polvere di silice, appunto). Gran parte delle particelle, poi, si depositerebbe al suolo e negli oceani senza causare danni.