domenica 4 febbraio 2007

Variazioni sui Pacs

Riccardo Pedrizzi, deputato di Alleanza nazionale (UNIONI CIVILI/PEDRIZZI (AN): A PADOVA POLIGAMIA E PACS UOMO-CANE, APCom, 3 febbraio 2007, da GayNews):

Ora potranno chiedere al Comune di Padova il riconoscimento di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi, con tutto ciò che questo comporta in termini di assegnazione di diritti, provvidenze, benefici e agevolazioni, anche un uomo che coabita con un cane o un nucleo poligamico.
[…]
A questo porta il varo della mozione che equipara, dal punto di vista della registrazione anagrafica, e quindi della formalizzazione pubblica, la famiglia naturale, legittima e costituzionale fondata sul matrimonio ad una fantomatica famiglia basata su vincoli affettivi.
[…]
Una mozione approvata con il voto determinante dei sedicenti cattolici della maggioranza di Sinistracentro che governa il Comune di Padova e che ha ricevuto la ‘benedizione’ del ministro della Famiglia Rosy Bindi, che l’ha ritenuta in linea con il programma dell’Unione in materia di coppie di fatto.
[…]
La nozione di ‘vincoli affettivi’ è assolutamente vaga e generica. Così tutto (e niente) diventa famiglia. Perfino una donna che convive con una gatta o un nucleo poligamico. E ad essere ulteriormente danneggiata, penalizzata e discriminata, sarà la coppia che, sposandosi, si assume di fronte alla società e allo Stato responsabilità e doveri definiti e precisi. Alla famiglia naturale, legittima, tradizionale e costituzionale fondata sul matrimonio, insomma, saranno sottratti diritti, risorse, benefici e facilitazioni, per indirizzarli a chi altro non dovrà fare che dichiararsi ‘vincolato affettivamente’. È la stessa cosa che il Sinistracentro, col ddl Bindi-Pollastrini e la complicità dei Teodem […] vuole fare a livello nazionale.
Meglio un Pacs con un cane che con Pedrizzi. Meglio un Pacs con un cane di un tradizionale matrimonio con Pedrizzi. Insomma meglio un cane di Pedrizzi.

(Foto Cane e padrone, di Marcello)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io mi sono assunto responsabilità ben precise verso la mia cagnetta (e - per inciso - anche verso la compagna con cui vivo). Se domani mi mette sotto un autobus e nessun altro può pensarci, chi penserà alla mia cagnetta? Se ci fosse una legge che, ad esempio, consentisse di proteggere anche il vincolo affettivo con un animale domestico, dandogli certe garanzie in caso di morte del "padrone", non sarebbe che una forma di progresso morale. Il motore di quel progresso morale sarebbe lo stesso che spinge per l'istituzione dei pacs, vale a dire in favore della creazione di nuovi diritti e del riconoscimento di nuove e forme e stili di vita. E' superfluo sottolineare che questo progresso è un orizzonte completamente oscuro a imbecilli come il tipo di cui sopra (e come le guide morali del tipo stesso).

Anonimo ha detto...

Tutto questo solo perchè c'è rimasto male quando sua santità gli ha intimato di smetterla di incularsi le pecore? Mah.